Perché medicina e territorio

Oggi il territorio, a parole, é al centro dell'attenzione dei politici e degli amministratori del Servizio Sanitario Nazionale. La medicina generale, da sempre alla prese con le criticitá del "territorio", dovrebbe essere il fulcro di tutto. Questo blog , perciò, vuole porsi come luogo di stimolo, di controllo, di esposizione dei fatti e di opinioni di parte (la medicina generale). Vuole interagire con quanti, interessati da questa "riforma" , vogliono condividere le proprie aspettative ,le proprie ansie , le proposte ,le denunce e non sono disposti ad essere considerati come semplici pedine. PARTECIPA SU FACEBOOCK (https://it-it.facebook.com/ ); ISCRIVITI AL GRUPPO " MEDICINA DEL TERRITORIO" SEGUI SU TWITTER : @Med_Territorio

martedì 30 ottobre 2012

Manifestazione del 27 ottobre: intervista del presidente Testa

Si segnala all'indirizzo : www.snami.org ,
l'intervista al Presidente Testa sulle ragioni della mancata partecipazione alla manifestazione del 27 ottobre scorso a Roma e sull'Incontro con il ministro Balduzzi.

domenica 28 ottobre 2012

Altro regalo del governo "tecnico" : tagli alla ECM

Roma, 25 ott. (Adnkronos Salute) - "È un fatto devastante in termini di ricadute depressive su un settore come il nostro, vitale e strategico per l'economia italiana". Così Mario Buscema, responsabile Federcongressi&eventi per le attività Ecm commenta la decisione di Assobiomedica di sospendere le sponsorizzazioni agli eventi di formazione sanitaria. La decisione - ricorda Federcongressi in una nota - segue il provvedimento, contenuto nella legge di stabilità, che impone un taglio del 30% alle aziende produttrici di dispositivi medici.

Una nuova criticità - evidenzia l'associazione - colpisce dunque le già scarsissime risorse a disposizione degli eventi di formazione per il personale sanitario, dopo le note norme, varate lo scorso agosto, della spending review.

"Il ragionamento che è alla base della nostra decisione è il seguente - spiega il direttore generale di Assobiomedica Fernanda Gellona a Federcongressi&eventi - lo Stato da un lato impone per legge l'educazione continua degli operatori sanitari, ma dall'altro la reputa evidentemente di così scarsa importanza da non mettere a disposizione le risorse economiche necessarie. L'industria dei dispositivi medici ha da sempre supplito a questa carenza. Pur conscia che tale ruolo fosse improprio, essa ha sempre contrastato non solo i regolamenti che non consentivano la trasparenza dei rapporti economici esistenti, ma ha fatto importanti investimenti ritenendo fondamentale un sostegno alla formazione in medicina. Dal momento però che lo stesso Stato impone un taglio lineare del 30% al settore, le imprese sono costrette a rivedere il piano degli investimenti eliminando una spesa che non è compatibile con gli equilibri economici fortemente compromessi dalle manovre finanziarie".

"Ancora una volta - commenta Buscema - le decisioni del Governo dei 'tecnici' deludono il mondo delle imprese. Se da un lato lo Stato impone per legge un complesso e costoso programma per l'educazione continua degli operatori sanitari, dall'altro lo reputa evidentemente di così scarsa importanza da non mettere a disposizione le risorse economiche necessarie. L'industria dei dispositivi medici, insieme a quella farmaceutica, ha da sempre supplito a questa carenza con importanti investimenti, ritenendo fondamentale un sostegno alla formazione in medicina".

"Le decisioni del Governo, seppure comprensibili negli intenti di risanamento economico del bilancio nazionale - conclude - sono ancora una volta devastanti in termini di ricadute depressive di settori vitali e strategici dell'economia italiana". Federcongressi&eventi lancia un appello al Governo affinché "riveda le sue disposizioni economiche in ambito sanitario, che oltre a mettere in discussione la qualità dell'assistenza sanitaria in Italia, rischiano di mettere profondamente in crisi un settore vitale e innovativo quale il mondo delle imprese che si occupano dell'ideazione e realizzazione di attività formative in ambito sanitario".

Pasquale Orlando

venerdì 26 ottobre 2012

Recupero quote deceduti: precisazioni dello Snami Caserta


Vi portiamo alla vostra attenzione la seguente comunicazione della segreteria provinciale in merito al recupero quote deceduti:



Pervengono in sede richieste di chiarimenti  e informazioni sul  recupero delle quote degli assistiti deceduti in carico ai Medici di Assistenza Primaria richieste da vari distretti  della ASL di Caserta.
    Comunichiamo che tale argomento sarà in discussione nella riunione del prossimo Comitato Permanente Aziendale fissata per il 31 ottobre p.v.
    Pertanto fino a quella data è necessario  non sottoscrivere modalità di recupero con il Distretto e di inviare presso la scrivente sede qualsiasi comunicazione che si riceverà sull'argomento.
    Lo SNAMI vi terrà informati  sulle decisioni concordate in sede di Comitato.
Il Segretario Provinciale
F.P. Scialla

Vaccini : richiesta di chiarezza dello Snami

Sul sito : Snami nazionale la richiesta di rassicurazioni inviata al Ministro.

Snami : perchè non partecipiamo alla manifestazione del 27 ottobre

Si segnala sul sito : Snami nazionale, in comunicati stampa le ragioni per le quali lo Snami non aderisce alla manifestazione del 27 ottobre a Roma.

mercoledì 24 ottobre 2012

XXXI Congresso nazionale : gli eletti nel Comitato Centrale nel collegio dei Probi Viri e dei Revisori dei Conti

Vi segnaliamo sul sito : Snami nazionale, nella sezione news l'elenco degli eletti nel Comitato centrale nel Collegio dei probi Viri e dei revisori dei Conti.
Il nuovo esecutivo verrà presentato dal Presidente al primo Comitato centrale utile convocato per il 10 novembre prossimo ad Ostia Lido.
Nella stessa riunione ci saranno le nomine nei vari settori che verranno portate all'attenzione dei componenti del comitato centrale, come da Statuto.
Sempre sul sito troverete le interviste fatte al Presidente ( riconfermato) Angelo Testa.


sabato 20 ottobre 2012

XXXI Congresso nazionale Snami : il nuovo Comitato Centrale

Tivoli, 20 ottobre 2012. Le elezioni per il rinnovo del Comitato centrale dello Snami, hanno visto la netta affermazione della lista "Testa" che ha visto eletti tutti i propri candidati.


Nell'ambito della lista vincente si segnala la bella affermazione della Regione Campania che vede eletti i seguenti colleghi:

Massara Giorgio , Presidente regionale

Montefusco Alfredo, presidente provinciale Benevento

Orlando Pasquale, presidente provinciale Caserta ( segretario organizzativo nazionale uscente)

Telese Salvatore, segretario provinciale Salerno

Registriamo con legittima soddisfazione l'elezione del nostro Segretario Provinciale, dr Francesco Paolo Scialla quale componente del Collegio Nazionale dei Probi Viri e del Dr Maurizio Lo Conte, di Avellino, nel Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti a completare l'affermazione della nostra Regione ai vertici del Sindacato nazionale.

La segreteria provicniale


Rieletto Angelo Testa con oltre il 93 % dei voti

Ultim'ora dal XXXI Congresso nazionale elettivo Snami , Tivoli.

RIELETTO ANGELO TESTA PRESIDENTE NAZIONALE DELLO SNAMI CON IL 93% DEI VOTI CONGRESSUALI!

Pasquale Orlando

giovedì 18 ottobre 2012

XXXI Congresso nazionale Snami

XXXI Congresso nazionale Snami

XXXI Congresso nazionale Snami

XXXI Congresso nazionale Snami

XXXI Congresso nazionale Snami

XXXI Congresso Nazionale Snami

XXXI Congresso nazionale Snami, il presidente Testa apre il Congresso

martedì 16 ottobre 2012

Fin dove si potrebbero spingere le politiche riformatrici d'un governo tecnico....


Si segnala questo bellissimo articolo di Luciano Randazzo apparso su L'Opinione , www.opinione.it , del 24 Agosto 2012 sulla deriva del ruolo della medicina di famiglia. Una relazione interessante che, finalmente, rende giustizia , anche sulla stampa, alle ragioni della nostra professione, minacciata dalla politica e da certi sindacalisti di "Palazzo" che, ogni giorno, vendono la nostra professionalità e rendono un cattivo servizio ai cittadini. 

Fin dove si potrebbero spingere le politiche riformatrici d'un governo tecnico composto d'autocrati d'altissimo profilo tecnico? Questa domanda se la stanno ponendo in tanti da circa nove mesi, certi che l'eliminazione di alcuni viatici non risolva il problema economico italiano. Dal 16° secolo c'è memoria scritta della tradizione romana del viatico, cioè la comunione amministrata ai moribondi, e con essa quelle cure che pongono il medico cristiano nello stesso solco che fu del pagano Esculapio. Eppure il medico di famiglia a cui sono abituati gli italiani potrebbe estinguersi. La maggioranza della popolazione non vuole che anche il medico di famiglia, per una scellerata quanto inconsistente politica sanitaria, possa scomparire. "Ce lo chiede l'Europa" non basterebbe a giustificare la scomparsa della figura del medico. La nostra tradizione romantica ci ha abituato ad apprezzarlo, a farlo diventare un nostro caro amico che ci accompagna nei momenti difficili. Quando per quel bene primario che è la nostra salute inizia un cammino che non vorremmo mai compiere. L'eliminazione del medico di famiglia equivarrebbe all'ennesima scelta calata sulla nostra Italia da una politica asservita alle scelte europee. Eppure il medico di famiglia, figura sempre troppo poco considerata, è d'importanza primaria, è l'avamposto della medicina. Quella vera, difficile, autentica. Che sta fuori dalle ovattate stanze dei primariati. Scevra dall'inquinamento politico, anche se ora sta subendo forti aggressioni che ne vorrebbero corrodere il ruolo. Non è demagogia. I fatti ci danno ragione. E siamo certi che gli ingorghi al pronto soccorso saranno il primo risultato di questo futuro stravolgimento. Già da qualche anno s'assiste a sistematici attacchi al ruolo, alla professionalità, alle competenze del medico di famiglia. Attacchi spacciati per tutela degli interessi dei cittadini. Grazie a queste campagne demagogiche, il medico di famiglia rischia di finire a spasso. Pur non avendo seguito corsi specifici, grazie al suo buon senso e a tanta pazienza, fronteggia ansie e malcontenti dei pazienti. I dati ci dicono che il medico di famiglia riduce di oltre l'80 % i carichi del pronto soccorso: evidentemente è scelta europea trasformare i nostri nosocomi in quartieri a mezzo tra lazzaretti e corti dei miracoli. Dal medico della mutua, tanto esaltato da Alberto Sordi nella cinematografia della Prima Repubblica (certamente con buona dose di verità), si è passati al "medico di base", e in ossequio alla cosiddetta "medicina democratica". Anche il medico doveva essere l'espressione di una democrazia partecipativa: in Italia tutti sono diventati "di base" dagli insegnanti ai genitori, quindi anche il medico ci stava bene nella visione di Pci e Cgil di fine anni `70. Ma, superata quella fase, è stata trovata una tranquilla definizione: più serena e domestica, quella di medico di famiglia. E nel momento in cui la famiglia era al centro degli interessi pubblici (elettoralistici) di tutte le fazioni. Oggi, pur rimanendo inalterato il nome (tanto la famiglia va sempre bene e ci tocca il cuore) il medico di famiglia è divenuto un burocrate statalista che, anzichè interessarsi ai problemi sanitari dei suoi assistiti (quelli quotidiani, i più spinosi, dove l'attenzione deve essere sempre alta) deve svolgere funzioni meramente amministrative (oltre a sostituirsi alle carenti strutture ospedaliere). La burocrazia entra sempre di più nello studio del medico di famiglia, facendogli assumere il ruolo di dipendente statale, e in barba al contratto collettivo nazionale: è bene ricordarlo, non configura un rapporto di lavoro subordinato, il medico di famiglia è un incarico libero professionale. Il medico di famiglia trascorre buona parte del tempo non più ad effettuare visite, a valutare le varie terapie, ma a prescrivere. Svolge insomma il lavoro cui è preposto, ed è in gioco anche la sua dignità. Non è dignitoso per il medico di famiglia dover dare informazioni circa le varie certificazioni su cui ruota gran parte del suo tempo, avere contatti diretti con i vari datori di lavoro per i certificati medici di malattia, dover usare più il computer che il fonendoscopio: tutto con dispendio di tempo, e riesce a svolgere il proprio lavoro con orari a di poco estenuanti. Orari che farebbero inorridire l'ultimo degli impiegati statali: le statistiche parlano chiaro, almeno quelle derivanti da fonti ufficiali e non quelle false pubblicate dai mass media di sistema. Hanno dovuto abbandonare l'antica arte medica per abbracciare, senza volerlo e loro malgrado, la burocrazia statale. Qualcuno obietterà che tutto questo è senz'altro a vantaggio del cittadino. Niente di più falso. Tutto è a vantaggio della Pubblica Amministrazione che, non riuscendo più a gestire nulla (come avviene in tanti settori della cosa pubblica) delega al medico di famiglia ogni rogna sanitaria, burocratizzandolo ogni giorno di più. A proposito,la retribuzione è sempre la stessa, e alla faccia dei premi alla professionalità montiana. L'ultima in ordine di tempo, e dopo le certificazioni on line, porta il medico di famiglia (secondo gli ultimi provvedimenti legislativi) obbligatoriamente ad indicare nella prescrizione medica il principio attivo: in Italia tutto diventa obbligatorio quando si vuole dare risalto a qualche intervento. La libertà del farmaco finisce in farmacia, salvo motivare in caso diverso. Per la prima volta si impone l'obbligo di motivazione al medico, e per una scelta che rientra nella sua valutazione e nella sfera della sua libera discrezionalità. Motivazione significa anche controllo sulla scelta del sanitario. Controllare significa sopratutto inibire la libertà della scelta farmacologica, l'atto più esclusivo della professione medica. Non si vuole fare il panegirico del medico di famiglia. Semplicemente spiegare che non si può appaltare per legge la libertà di cura alle lobby, elidendo di fatto la libertà di medici e pazienti. Ed in questa rivoluzione non vi sarà nemmeno un centesimo di risparmio, solo aumento di confusione sanitaria: quindi la già tristemente nota malasanità. Si ringraziano a nome degli italiani i medici seri e scrupolosi: ce ne sono, nonostante la favola sui presunti malcostumi con case farmaceutiche. Non ultima quella di un solone della farmacologia, molto noto per le continue partecipazioni a salotti televisivi, che continua a svolgere il proprio difficile lavoro con abnegazione, tanta competenza, soprattutto serietà. Al senatore Ignazio Marino, anche lui medico, ma di un altro ambiente, vorremmo ricordare la scarsa percentuale di incidenti professionali in cui sono coinvolti i medici di famiglia: quindi invitarlo a visitare (anche solo qualche volta) lo studio d'un normale medico di famiglia che onora la propria professione.

XXXI Congresso Nazionale SNAMI , Tivoli (Roma) 17 - 20 ottobre 2012, decreto Balduzzi tiene banco

Si apre dopodomani ( giovedì 18 ottobre 2012) il XXXI Congresso nazionale elettivo ordinario dello SNAMI, nella splendida cornice di Tivoli ( Roma) presso il centro Congressi Duca D'Este, con la relazione del Presidente Angelo Testa.


Tivoli , Villa d'Este



Al centro del dibattito della tre giorni, ci sarà, ovviamente, il decreto Balduzzi di riforma delle Cure Primarie che, nonostante un sondaggio nel quale l'80% dei medici di medicina generale lo rifiutano, viene proposto ed inviato alle camere dopo un passaggio alla Commissione Affari Sociali che, se possibile, lo peggiora sotto molti aspetti. Sarà compito dei congressisti discutere per individuare una strategia di lotta efficace per opporsi a questa sciagurata riforma.
Il Congresso, inoltre, si chiuderà sabato 20 ottobre con la elezione del nuovo Comitato centrale e del nuovo Esecutivo nazionale e del Presidente.
La sezione di Caserta si presenta, anche quest'anno, con una qualificata partecipazione che esprime, fra gli altri il Presidente regionale Giorgio Massara e il Segretario Organizzativo nazionale Pasquale Orlando i quali, assieme ai delegati Filippo D'Addio, Giovanni De Chiara e Giuseppe Giuliano, sapranno far valere la posizione della sezione provinciale, più volte espressa, che ha aderito all'appello del Presidente uscente di una maggiore partecipazione di tutte le componenti del sindacato in una logica di unità nazionale, in linea , del resto, alle indicazioni emerse in tal senso a livello regionale.
Il Presidente provinciale

Per consultare il programma del Congresso collegarsi al sito: